Zoli “Classic Revolution”
“Classic Revolution” identifica l’ ambizioso ed impegnativo programma attraverso il quale la Zoli ha progettato una piattaforma comune sulla quale generare una nuova ed innovativa famiglia di prodotti. Un compito complesso considerando che le caratteristiche tecnico/prestazionali di ogni prodotto dovevano rispondere a requisiti di primissimo livello. In questa sezione vi elencheremo alcuni aspetti tecnici che contraddistinguono in modo esclusivo tutti i fucili sovrapposti Zoli e che dimostrano come il progetto, seppur particolarmente complesso, abbia conseguito con successo tutti gli obiettivi prefissati all’ origine. Grazie al progetto “Classic Revolution” Zoli ha potuto rafforzare la propria presenza nel mercato mondiale ed in particolare nel segmento più esclusivo, accrescendo sensibilmente l’immagine del proprio marchio.
Gruppo scatto estraibile
Tutti i fucili sovrapposti Zoli sono dotati di un gruppo scatto estraibile. Una scelta tecnica prestigiosa comunemente utilizzata per agevolare la sostituzione di molle a lamina soggette a sostituzioni precoci rispetto a quelle elicoidali e di ultima generazione impiegate dalla Zoli. Adottando questa scelta costruttiva si è voluto rendere il gruppo scatto indipendente assegnando alla bascula il compito principale di gestire la maggior parte degli stress derivanti dallo sparo e da altri componenti ad essa collegati.
Sistema di chiusura
Tutti i modelli proposti dalla Zoli adottano un sistema di chiusura tipo Boss. Una soluzioni universalmente riconosciuta come molto robusta ed esclusiva.
E’ costituita da un tassello che scorre longitudinalmente in apposita sede ricavata nella bascula. La fuoriuscita del tassello ne assicura il preciso accoppiamento tra questi ed i tenoni posizionati sulla canna. La sua ubicazione centrale rispetto all’asse del monoblocco ne favorisce la massima tenuta. La sede del tassello è ricavata tramite l’ utilizzo di macchine di elettroerosione a controllo numerico[lavorazione EDM] particolarmente adatte a mantenere tolleranze strettissime.
Componenti principali
La bascula, il sottoguardia ed il monoblocco costituiscono il cuore di un fucile ed in quanto tali sono definiti componenti fondamentali. Riconoscendo la loro importanza la Zoli li ricava partendo da pezzi di acciaio forgiato. Il processo di forgiatura conferisce alle già ottime qualità degli acciai un ulteriore miglioramento delle loro qualità meccaniche consentendo alle fibre di intersecarsi tra loro in maniera ottimale. Processi di distensione sono previsti nel ciclo produttivo allo scopo di ridurre le tensioni derivanti dalle lavorazioni meccaniche. La bascula essendo ricavata da un pezzo unico non è sottoposta a nessun tipo di saldatura, una scelta costruttiva importante che coinvolge costi e molta esperienza. Un ulteriore conferma della strategia aziendale mirata alla qualità, alla sicurezza ed alla prestazione senza compromessi.
Sistema di percussione Zoli
Il sistema di percussione Zoli è stato progettato secondo i più elevati standard di sicurezza e durata. Il percussore, ricavato da acciaio inox è sottoposto ad un trattamento speciale che lo rende più resistente e lo protegge dalla corrosione. L’unicità del sistema prevede che il percussore sia contenuto e guidato da una bussola d’acciaio appositamente realizzata per garantirne il perfetto scorrimento. Il sistema prevede anche un piccolo anello collocato sul collo del percussore a cui è attribuito il compito di fornire un apporto nell’azione di assorbire lo shock derivante dalla percussione ed aumentarne la durata. La bussola d’acciaio è inoltre provvista di fori di sfiato atti a consentire la fuoriuscita di qualsiasi gas prodotto dalla percussione ma soprattutto derivanti dalla perforazione accidentale della capsula.
Zoli BHB – Il correttore dinamico
Il sistema per calcio e canna denominato Zoli BHB è stato il primo vero esempio di un applicazione dedicata alla gestione dell’assetto dinamico del fucile.
La sua introduzione avvenuta agli inizi degli anni 2000 ha avuto il merito di sensibilizzare i tiratori verso un tema particolarmente delicato quanto sottovalutato come quello legato all’ efficienza dinamica.
Appurato che il perfetto connubio tra il tiratore ed il suo fucile oltre alla realizzazione di un calcio su misura necessita di un ulteriore e delicato passaggio, questi si concretizza nella specifica messa a punto del comportamento dinamico del fucile.
Il dispositivo BHB ha raggiunto la propria efficacia grazie ad uno approfondito studio ed a rigorosi test compiuti sfruttando le moderne scienze e le loro applicazioni.
Non è sempre universalmente compreso come uno stesso punto di equilibrio sul fucile possa portare a comportamenti dinamici diversi ma si può tranquillamente affermare che un corretta impostazione dinamica influenza positivamente le prestazioni del tiratore che vale a dire un controllo migliore!
Canne Zoli
Sebbene sia più di 70 anni che Zoli produce armi, sono oramai 55 gli anni dedicati alla realizzazione delle canne all’interno dell’azienda. La straordinaria performance balistica offerta è oggi universalmente riconosciuta fra i tiratori più esperti ed ancor più apprezzata tra quelli amatoriali. E’ motivo di orgoglio assistere a conversazioni fra tiratori che commentano positivamente le rotture dei piattelli ottenute da loro stessi o da altri tiratori con l’ausilio di fucili Zoli. Questo risultato è il frutto di molteplici esperienze man mano acquisite negli anni permettendo alle canne Zoli di raggiungere prestazioni balistiche senza pari con un rinculo ridotto.
La maggior difficoltà connessa alla realizzazione di una canna dotata di elevate prestazioni è quella di riuscire a garantire punti di impatto, distribuzione, e penetrazione eccellenti nel massimo comfort.
La saldatura delle canne
Zoli nella sua storia ha avuto il pregio di conseguire diversi record. Nello specifico è stata la prima azienda al mondo a sviluppare un processo industriale di saldatura delle canne con l’impiego di leghe d’argento. Le prime saldature delle canne Zoli interamente saldate impiegando questa tecnica sono state eseguite negli anni 70. Un sfida coraggiosa che ha richiesto, rispetto alle tecniche comunemente in uso, soluzioni innovative capaci di gestire senza controindicazioni, temperature di esecuzione più elevate. Il risultato finale è stato gratificante e ben oltre ogni più rosea aspettativa. I risultati raggiunti superavano sotto ogni punto di vista quelli forniti dalle tecniche tradizionali.